Fatti e misfatti della Signora Maria

Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione”.

Questa, ovviamente, era la voce fuori campo del Perozzi che in “Amici miei” annunciava una delle tante “zingarate” del Necchi. Il genio si è espresso anche in Monicelli che ha saputo amalgamare sulla bozza di Pietro Germi, attori, aneddoti e avventure, raccontandoci le scorribande degli eterni Peter Pan toscani.

E così, a mio avviso, Nobili e Bonturi, oltre a condividere lo stesso nome proprio e l’amore per l’arte, hanno fuso la fantasia, l’intuizione, il colpo d’occhio e la velocità d’esecuzione, creando, per tutti noi, queste meravigliose e uniche pagine.
Un volume ricco di colori e parole, di azioni sconsiderate o grottesche, di immagini poetiche e riflessive. Una raccolta singolare che con il sogno, il desiderio, l’azione, o solamente con il pensiero, è capace di regalare un sorriso rigenerante. E dico sorriso perché l’umorismo di Lisandro, unito al verbo di Lucia, diventa un momento da incorniciare nella nostra parete delle cose piacevoli. Una parete dove la Signora Maria, protagonista dalle curve generose, ci allieta con le sue peripezie e riflessioni mondane ambientate spesso “nella felice terra di Lucchesia”.

Vicissitudini tra eventi letterari, gite in Cinquecento, inviti a nozze da una “exmiglioreamica”, “past-fidanzati “ dell’ “amicadelcuore” in sella a una vespa, salvadanai in frantumi, agognate crociere con un probabile mal di mare, allenamenti di nuoto sincronizzato nella tinozza da bagno.

Il tratto di Lisandro, da sempre, presenta un linguaggio pittorico così delicato che profuma di cose buone. E qui c’è un parallelismo tra l’incanto dello sguardo e la riflessione. Parole che con eleganza e rispetto per il dipinto, a volte in secondo piano, sussurrate, sotto voce, in punta di piedi come per non interferire con la magica poesia della tela, narrano in poche righe, emozioni quotidiane.

Sono certo che Rota, immerso nel silenzio e nell’ordine del proprio studio, nella paziente ricerca del raggio di luce migliore o di fronte a quell’ultimo tocco di colore, non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse creare, tempo dopo, una voce così caratteristica per le sue opere. Opere il cui valore è direttamente proporzionale al benessere che ne scaturisce nel fissarle a lungo. Certo, l’interpretazione soggettiva della Boncompagno, prescinde dall’inziale spirito creativo del pittore, dal suo intento originario e creativo, tuttavia, come una serie televisiva, una fiction, una sitcom di successo, la signora Maria, diventa la miglior interprete per noi incantati spettatori. In questo caso, un pubblico privilegiato, direi, “ma l’arte la fanno i pazzi, i solitari e i dannati” (Klaudia Thartori) e non ci rimane che restare affascinati da questo mondo; un luogo solo apparentemente così lontano, che in un modo o nell’altro ci ammalia, poi ci rapisce e infine ci libera nuovamente, più ricchi, più gioiosi e più belli di prima.

Grazie, amici miei. Gianluca Lucchese

Dicono di lei

Lucia Boncompagno

Da parte dell’exfidanzato della signora Maria.
Ho conosciuto Lucia Boncompagno, non di persona purtroppo, soltanto attraverso la lettura delle avventure/disavventure capitate alla mia exfidanzata signora Maria. Ho riportato la percezione che sia una scrittrice dotata di parecchia fantasia, ma sarebbe opportuno sottolineare anche la sua notevole ingenuità. Mi riferisco alle allusioni su certi comportamenti scorretti a me imputati e da lei citati senza prima premurarsi di ascoltare la mia verità. Spero che presto voglia accordarmi la stessa opportunità offerta alla mia exfidanzata e raccogliere in volume “La versione dell’exfidanzato della signora Maria”. Non male il titolo, vero? Quindi non intraprendo per il momento azioni legali a tutela della mia onorabilità e fiducioso attendo.

Da parte delle sue due amichedelcuore e socie di scrittura in Tremanidipittura.
La conosciamo si può dire da una vita. Ci si aspetterebbe da noi una tessitura di lodi sperticate, e in effetti delle qualità ne ha, ma non vorremmo annoiare il lettore con le solite e scontate celebrazioni. Qui vogliamo enfatizzare qualche difettuccio e toglierci soltanto un sassolino dalla scarpa. Noi siamo in tre, unite da profondo affetto, stima sincera e sintonia di pensiero. Abbiamo iniziato la nostra avventura di scrittrici insieme pubblicando “Le regine di quadri” per i tipi dell’illustre ArmandoSicilianoeditore, auguriamo quindi sorte propizia alla nuova pubblicazione, ma in piena sincerità non vorremmo fosse eccessiva e tale da distoglierla da quanto lei stessa ebbe a dire nella presentazione dell’opera succitata: “senza di voi non sono nulla” (più o meno, ma il senso era quello). E a proposito dei difettucci? Beh è permalosa, non sa cantare, ballare, suonare, disegnare. Cose risibili tutto sommato al cospetto della gentilezza, generosità, intelligenza, buon cuore, simpatia… Beh, basta così, altrimenti ne esce un panegirico.

Da parte della sottoscritta Autrice
Di informazioni ne avete avute abbastanza? Avevo chiesto di scrivere qualcosa di gradevole su di me a mio marito, alle mie due figlie, a mio nipote. Ma niente. L’unico giustificato è quest’ultimo, perché ha soltanto pochi mesi e non sa ancora scrivere e nemmeno parlare. Perché ho la certezza assoluta di piacergli un sacco e avrebbe potuto raccontarvi meraviglie. Peccato.

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di Lucia Boncompagno